Il mio lavoro nasce dalla mia passione per l’antropologia e per i viaggi.
Dal Mediterraneo al Medio Oriente, dal Sudest asiatico all’Africa e all’Europa ho raccolto le testimonianze visive dei luoghi, degli incontri, dei paesaggi.
Nel corso del tempo, nel mio percorso creativo mi sono allontanata progressivamente dalla rappresentazione realistica per orientarmi verso un ascolto di relazioni tra colori e forme, e delle emozioni che le immagini mi suscitano.
Ogni mia opera è composta da molteplici frammenti di foto: immagini di volti, corpi, mani, angoli di città, luoghi sacri e particolari di natura al microscopio, scatti che fraziono e ricompongo insieme digitalmente.
Poesia visiva, fotografia naturalistica e tecniche digitali si fondono insieme
per dare forma ad una sorta di viaggio in nuovi mondi. Questo si realizza in molteplici passaggi, alcuni dei quali mi sembrano particolarmente significativi: nascono così i dittici e i trittici, di cui trovate qualche esempio in questa galleria.
una metamorfosi che viene da lontano
Un piccolo budda dormiente sul bancone di un alberghetto di Hanoi è diventato una delle mie metamorfosi. L’ho appoggiato su una grande foglia “orecchio di elefante” fotografata nel giardino della Mortella, ad Ischia.
E’ stata poi utilizzata sulla porta in plexiglass di uno studio medico.
La storia di un titolo: Aspettando Cleopatra
Ero alla Centrale Montemartini, una centrale termoelettrica del 1912 riconvertita in museo, che raccoglie reperti archeologici di età romana.
Aspettavo l’inizio di una piece teatrale sulla morte di Cleopatra.
Nell’attesa, mentre mi aggiravo fra le sale del museo, ho fatto un incontro che mi ha profondamente commossa: il sarcofago di una ragazza, poco più di una bambina, con il suo corredo funebre. Sul sarcofago era inciso il suo nome, Crepereia Tryphaena, ed accanto aveva una straordinaria bambola d’avorio con gli arti snodabili, probabilmente posta vicino a lei perchè l’accompagnasse anche nell’ultimo viaggio dalla vita alla morte.
L’attesa di Cleopatra mi ha regalato questo tenero incontro.
Les amants, un trittico che nasce da un gioco
Sulla spiaggia di Sperlonga con un’amica, chiacchieriamo pigramente. Non so come ci troviamo a parlare di Anita Garibaldi ed io racconto quello che ric0rdo di lei; il matrimonio a quattordici anni con un barbiere, rigido conservatore, e poi l’incontro con Garibaldi, il colpo di fulmine.
Cominciamo a individuare i personaggi di questa storia negli alberi sul bordo di una collinetta. Ecco nella prima foto i due innamorati abbracciati; ecco il marito abbandonato che li osserva a distanza; ecco infine la piccola folla di garibaldini che attende, impaziente di partire.
Il resto è storia.
Più tardi riguardando le foto scattate per gioco, ho voluto fermare quel momento in una metamorfosi, che è diventato il trittico Les amants
i luoghi della memoria, la memoria dei luoghi
Alcune foto che ho scattato nel corso dei miei viaggi, da cui spesso ho tratto il materiale per le mie metamorfosi.
SIRIA
BENIN
MALI
VIETNAM
LAOS
BIRMANIA
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